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Intanto vi ringrazio per il tempo trascorso insieme... ci vediamo presto!!!
Booksshow
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venerdì 3 aprile 2020
lunedì 28 ottobre 2019
SONO UN RAGAZZO FORTUNATO... CON MATTARELLA!
Cari lettori,
Non siamo mai abbastanza grati alla vita per tutte le bellissime possibilità che ci dona! Io personalmente non posso non ringraziare per un'incontro a cui ho partecipato settimana scorsa, con nientemeno che il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella!
So che lo state pensando, sono proprio un ragazzo fortunato, come canta il grande Jova! Eh si, lo ammetto!
Prima di essere capo dello Stato, Mattarella è davvero una persona eccezionale, basta leggere la sua carriera o la sua biografia. Ciò che mi avvicina di più a lui è la storia del fratello, Piersanti Mattarella, barbaramente ucciso da Cosa Nostra nel lontano 6 gennaio 1980. Presidente della Regione Sicilia, non fu gradito ai boss mafiosi per il suo impegno contro l'illegalità. Fu trucidato con la moglie, i due figli e la suocera mentre si recava in duomo per prendere parte alla S. Messa nel giorno dell'epifania.
Chiusa parentesi, magari tratterò la vicenda di Piersanti in un altro articolo. Almeno adesso conoscete un motivo in più per stimare il capo dello Stato che, bisogna dirlo, spesso è oggetto di derisione da parte dell'opinione pubblica, di alcuni politici e dei giornali.
Cambiando il tono del discorso ha ricordato che spesso siamo spettatori di grandi contraddizioni: nell'epoca della digitalizzazione, moltissime persone si trovano in situazioni di povertà. Come è possibile? Anche in Italia ci sono molte differenze tra cittadini. In merito a questo Mattarella ha citato l'articolo 3 della nostra Costituzione:
Parole che lasciano il segno e ci danno la carica per costruire il nostro domani rendendoci conto delle difficoltà del nostro tempo, camminando con entusiasmo verso un futuro più giusto.
Il presidente Mattarella stringe la mano ai giovani in prima fila. In secondo piano potete vedermi mentre cerco di paparazzare il presidente (con scarsi risultati). |
se c'è qualcosa che sto apprezzando sempre di più nella mia vita sono i numerosissimi incontri che ho la possibilità di avere. Alcuni di questi sono stati davvero speciali, con personalità illustri, come papa Francesco, Gad Lerner, Giuseppe Catozzella, Francesco Lorenzi… (se non li conoscete dovete assolutamente rimediare!!!). A questi nomi "importanti" si aggiungono le tantissime persone con cui ogni giorno condivido relazioni, pensieri, riflessioni.
Non siamo mai abbastanza grati alla vita per tutte le bellissime possibilità che ci dona! Io personalmente non posso non ringraziare per un'incontro a cui ho partecipato settimana scorsa, con nientemeno che il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella!
So che lo state pensando, sono proprio un ragazzo fortunato, come canta il grande Jova! Eh si, lo ammetto!
Mattarella a Bergamo
Veniamo al sodo. Per prima cosa devo dirvi che incontrare personalmente il Presidente Mattarella è stato davvero emozionante! Tralasciando la solita frase "Non capita tutti i giorni!", ho provato molta gioia non solamente per il fatto di incontrare il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ossia il rappresentante più alto dello Stato Italiano... ero entusiasta perché avrei incontrato quel grandissimo uomo che è Sergio Mattarella.Il presidente alle prese con un robot durante la visita al "Kilometro Rosso" a Bergamo. |
Sergio Mattarella e il fratello Piersanti
Il fratello del presidente, Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia nel 1980. |
Chiusa parentesi, magari tratterò la vicenda di Piersanti in un altro articolo. Almeno adesso conoscete un motivo in più per stimare il capo dello Stato che, bisogna dirlo, spesso è oggetto di derisione da parte dell'opinione pubblica, di alcuni politici e dei giornali.
"Ho stretto la mano al Presidente"
Arriviamo all'incontro vero e proprio.
Contesto? La rassegna culturale "Molte fedi sotto lo stesso cielo", grande occasione per ricevere a Bergamo personalità illustri (qui l'incontro con Gad Lerner: https://mbooksshow.blogspot.com/2019/10/i-poveri-li-avete-sempre-con-voi.html) e la manifestazione annuale "Bergamo scienza", che si occupa di diffondere passione per la scienza a tantissime persone di tutte le età.
Grazie a queste due organizzazioni abbiamo accolto il presidente Mattarella nell'auditorium del Seminario di Bergamo giovedi 24 ottobre 2019. L'incontro è entrato subito nel vivo dopo che il presidente ha raggiunto l'auditorium accompagnato dalle note dell'Inno di Mameli.
Il presidente saluta i ragazzi delle medie del seminario Giovanni XXIII. |
Particolare interessante: arrivato in seminario, avendo visto i seminaristi delle medie che lo attendevano con tanto di striscione, il presidente si è diretto verso di loro - che aspettavano sotto la pioggia - movimentando la squadra di guardie del corpo. Alla faccia del cerimonale!
Accolto dal vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi e dalle autorità, il presidente è stato chiamato a rispondere ad alcune domande poste da 4 giovani bergamaschi sul tema "Giovani - società - futuro".
Riporto in sintesi le parole del presidente, dei giovani e degli organizzatori.
Rivolgendosi alle autorità presenti, Daniele Rocchetti e Raffaella Ravasio, rispettivamente rappresentanti di Molte Fedi e Bergamo Scienza, hanno ricordato l'importanza e l'urgenza, in questo tempo di incertezza - soprattutto per i giovani, - di "restare umani" e di "interpretare il mondo e non di subirlo". Entrambi hanno incoraggiato i giovani al dialogo tra sapere umanistico e scientifico.
Il presidente stringe la mano ai giovani che gli hanno rivolto le domande |
I quattro giovani, rivolgendosi al presidente, hanno sottolineato il ruolo fondamentale e al contempo oggi in difficoltà della scuola: "Se la scuola si ferma, si ferma anche il nostro avvenire!". Uno di loro in particolare mi ha colpito, sottolineando la sua preoccupazione per l'attuale cultura dello scarto e per l'individualismo imperante.
"Che ruolo devono avere i giovani in questa società? Giusto farsi sentire con manifestazioni e appelli? L'Italia è un paese per noi giovani?"
Sono queste le domande rivolte al presidente, che ringraziando ha salito sul palco e ha preso la parola, parlando per venti minuti abbondanti.
Per prima cosa Mattarella ha elogiato Bergamo, città di grande storia e cultura. Arrivando a rispondere ai giovani, ha detto con fermezza che
"...questo è un domani che è già nelle vostre mani; affrontatelo con slancio propositivo, perseguendo i grandi valori: la pace, la giustizia e il rispetto per tutti i popoli."In questa fase di transizione tra due generazioni, il presidente ci ha invitato, senza paura, a far sentire la nostra voce, sull'esempio di Greta e del movimento del #fridayforfuture.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.L'invito del presidente rivolto non solo ai giovani, ma a tutti i cittadini, è quello di lavorare, seguendo le innovazioni della scienza, per abolire queste disparità. Interessante un breve excursus con cui ha ricordato il primato dell'uomo sulla tecnologia, che a volte sembra sovrastarlo.
Parole che lasciano il segno e ci danno la carica per costruire il nostro domani rendendoci conto delle difficoltà del nostro tempo, camminando con entusiasmo verso un futuro più giusto.
Alla fine dell'incontro vedo Attilio, amico e compagno di qualche annetto più grande, che con soddisfazione mi dice: "Visto? Ho stretto la mano al presidente!"
Accidenti a me che ho scelto il settore più vicino al palco.
giovedì 3 ottobre 2019
I POVERI LI AVETE SEMPRE CON VOI
Bentornati sul blog!
Mons Zuppi ha continuato ricordando
che “per un cristiano vengono sempre
prima i poveri!” Messaggio questo che in qualche modo scuote le coscienze! “In
questa epoca”, ha continuato, “la nostra
società sembra accettare con indifferenza la presenza dei poveri per le strade
delle città”. Sono davvero pochi coloro che si mobilitano per provare a
cambiare la situazione! La presenza dei
poveri però deve interrogare ognuno di noi, anche i non credenti! A questo
intervento ha fatto eco Gad Lerner che, con un’analisi precisa, ha ricordato
che oggi è forte la tendenza di dire “Dobbiamo
proteggere i nostri poveri!”. Il giornalista
ci ha messo in guardia da questa tentazione: chi crea divisioni in questo campo
non fa che danneggiare i poveri stessi, e dunque la stessa società.
Concludo con una frase bellissima
di don Zuppi, che alla definizione di “prete della strada” ha risposto così: “Io
prete di strada? E gli altri dove stanno? Ce dobbiamo sta’ tutti!”
L'incontro con Gad Lerner! |
Finalmente le vacanze sono finite!
Lo so, ho passato tutta l’estate a vantarmi di quanto tempo avessi per
rilassarmi dopo le fatiche dell’esame di Maturità… eppure stare in giro quasi
fino all’ultimo giorno disponibile non è stata una buonissima idea! Una
settimana in Trentino, qualche giorno a Roma e una toccata e fuga a Venezia
hanno prodotto un bel raffreddore, insieme ovviamente a moltissimi incontri e
tanto relax! Ora è il tempo di ricominciare, e io non vedo l’ora!
Proprio all’inizio di questo
nuovo “anno accademico” (che bello essere all’università!) ho avuto la
possibilità di partecipare a un evento davvero bellissimo. Nella splendida
cornice della chiesa di Santa Maria
Maggiore in Bergamo, martedì 1 ottobre 2019 ha preso vita un dialogo tra mons. Matteo Zuppi (vescovo di Bologna,
da sabato 5 ottobre sarà cardinale!) e Gad
Lerner, grande giornalista e saggista. Il tema dell’incontro, avvenuto nell’ambito
dell’iniziativa Molte fedi sotto lo
stesso cielo, che ogni anno porta nella mia amata Bergamo molte personalità
di spicco, era la povertà: il titolo infatti era “I poveri li avete sempre con voi”.
L'amore è uno spreco!
Dettaglio interessante, entrambi
i protagonisti prima dei loro interventi hanno accennato a due fatti purtroppo
abbastanza spiacevoli di cui sono divenuti protagonisti: il vescovo Zuppi per la recente questione dei “tortellini senza
mortadella”, per il quale è stato giudicato dal web (tra l’altro
ingiustamente, dato che l’idea – molto bella – non è stata sua) come traditore
delle tradizioni italiane; cito solo una frase emblematica sulla questione: “Parliamo di problemi veri!”. Gad Lerner invece era stato vittima qualche
settimana fa di insulti razzisti e xenofobi a Pontida, nel corso del raduno
della Lega “Nord”. Il giornalista ha voluto sorvolare la questione, ringraziando
per la solidarietà espressa dal pubblico.
Fatte queste premesse, vi voglio
parlare nello specifico delle riflessioni proposte, davvero molto interessanti.
Ho partecipato davvero in modo interessato, anche perché proprio questa estate
nel corso dei miei viaggi mi sono
accorto di quanto sia forte la presenza di poveri o mendicanti nelle grandi
città italiane. Presenza che, ve lo dico sinceramente, mi ha interrogato di
continuo, soprattutto a Roma. Lì con alcuni amici ho avuto la fortuna di
incontrare don Pietro, un prete in
pensione che ogni giorno si occupa dei poveri, fornendo pasti e accoglienza.
Questa fortissima testimonianza (qui potete trovare un’intervista davvero potente: https://www.tv2000.it/ilmondoinsieme/video/prima-di-cena-don-pietro-sigurani/) si contrapponeva alle tantissime richieste di elemosina che ci venivano richieste in giro per la città.
Questa fortissima testimonianza (qui potete trovare un’intervista davvero potente: https://www.tv2000.it/ilmondoinsieme/video/prima-di-cena-don-pietro-sigurani/) si contrapponeva alle tantissime richieste di elemosina che ci venivano richieste in giro per la città.
La povertà è davvero un problema attuale, possiamo costatarlo
tutti. E non dobbiamo parlare solo di coloro che per la strada ci chiedono
aiuto, ma anche di quanti – e sono tantissimi, i dati sono impressionanti! – pur
lavorando a tempo indeterminato percepiscono così poco da essere nella
condizione di forte povertà.
Tornando all’incontro dell’altra
sera, don Matteo Zuppi ha abilmente commentato il brano di Vangelo che ispirava
il titolo dell’incontro. Quella donna che lava i piedi di Gesù con un profumo
preziosissimo, dal valore di 300 denari (oggi 15000€!) viene apostrofata da Giuda, che
lamentandosi dice “Si poteva vendere il profumo per dare il ricavato ai poveri”.
Ed ecco che Gesù risponde: “I poveri li avete sembra con voi”. Gesù sembra
fregarsene… in realtà, come don Matteo sottolineava, il gesto della donna è un
gesto d’amore, e l’amore non segue i calcoli. Per questo a Giuda sembra “uno
spreco”. Perché l’amore è uno spreco!
Sembra una perdita… l’amore è una
perdita! Gesù ci invita allo stesso modo a usare amore con i poveri, senza calcoli. Lo dico subito per non
scatenare polemiche: non significa dare 2€ a chiunque ci chiede aiuto. Bisogna
ripensare anche la carità, aiutando l’altro innanzitutto con l’amore. Chiedere come
va, chiedere il nome della persona che abbiamo davanti… questo è amore! Troppe volte
dare l’elemosina può diventare un gesto egoistico: dare qualche soldo ci fa sentire a posto con noi stessi, ma davvero
aiutiamo l’altro?
Mons. Matteo Zuppi |
Fortissimo ancora l’invito di mons
Zuppi. “La filantropia è un’ottima cosa,
ma non ci può bastare!”. Questo perché il povero è tuo fratello, è parte di te!
E qui non posso non fare una
riflessione. Queste parole sono bellissime, ma quanta fatica facciamo a
riconoscere colui che ci chiede l’elemosina come nostro fratello? La maggior
parte delle volte reagiamo infastiditi, rispondendo magari con insulti. A questo
modo di fare si contrappone quello testimoniato dai due relatori: un sorriso,
un saluto… come cambiano le cose! Bisogna ricordare che chi vive sulla strada
con il tempo sperimenta una chiusura verso il mondo esterno, chiusura che si
riconosce nella difficoltà di incominciare nuove relazioni, con completa mancanza
di fiducia nell’altro. Ecco perché un sorriso, un saluto possono fare davvero
più di qualche euro. È chiaro poi che non può mancare, anche da parte delle
istituzioni, un aiuto materiale. Coloro che si trovano in povertà, ricordava don
Matteo, non hanno solo bisogni materiali… ma hanno bisogno di qualcuno che li
ami, che gli dica “Tu per me vali!”
Gad Lerner |
Sono uscito da questo incontro
con una nuova consapevolezza: la differenza tra “poveri” e “non poveri” la
possiamo fare noi, con i nostri gesti. Infatti anche oltre all’aiuto economico
abbiamo la possibilità di dire ogni giorno a ogni persona che incontriamo “tu
per me vali”, semplicemente con un saluto, un sorriso, uno scambio di parole, un
po’ d’amore.
Agli occhi di qualcuno potrà
sembrare una pazzia, ma se non si parte dall’amore non si arriva da nessuna
parte!
domenica 25 agosto 2019
L'ACCOGLIENZA SPIEGATA CON TRE LIBRI
Carissimi lettori bentornati!
La seconda volta in cui Riace è diventata famosa, sottolineo “tristemente” famosa, è molto più recente, quando dopo diverse ispezioni il 2 ottobre 2018 il sindaco Mimmo Lucano viene arrestato. Dopo diversi mesi verrà obbligato a non risiedere più a Riace. Nei giorni scorsi la vicenda è tornata sotto l'attenzione pubblica, dato che il padre di Domenico presenta gravi problemi di salute e il figlio non può sostenerlo.
Chiaro che il sistema al tempo accusa il colpo: se da anni i fondi dal Ministero non arrivavano più, ora i volontari non trovano più spazio.
Anche quest'anno l'estate avanza velocissima e io non posso fare a meno di voltarmi indietro e scegliere quali tra i libri letti quelli che mi sono piaciuti di più.
Prima di immergermi nel tema di oggi vi devo confessare che il proposito iniziale di leggere molto si è scontrato con le varie spiagge in giro per l'Italia nelle quali ho trascorso le mie vacanze! Nonostante questo sono soddisfatto delle letture fatte, soprattutto per la qualità e non solo per la quantità (comunque accettabile!).
Come avrete capito dal titolo oggi parliamo di accoglienza: nello specifico vi propongo tre libri che ho terminato questa estate che girano attorno a questo tema. Partiamo subito!
IN MARE NON ESISTONO TAXI - ROBERTO SAVIANO
Il primo libro di cui vi voglio parlare in maniera approfondita è un testo molto interessante. Edito da Contrasto Books nel maggio 2019 (lo vidi per la prima volta al Salone del Libro, dove è stato presentato) mi ha subito colpito: non è un libro come gli altri, in quanto riporta molte interviste che Roberto Saviano ha fatto ad alcuni tra i più importanti fotografi del nostro tempo sul tema dell'immigrazione. Il tutto correlato da incredibili fotografie.
Ciò che mi pare importantissimo è la testimonianza dei fotografi che a bordo delle navi di soccorso hanno immortalato i vari salvataggi con grande freddezza, cogliendo i momenti più delicati. Davvero queste foto sono testimonianze di ciò che avviene in mare, dove, come scrive Saviano, basta lo schiaffo di un'onda per ribaltare un'imbarcazione. Davanti a queste foto non si può che abbandonare ogni pregiudizio e accorgersi di ciò che davvero sta succedendo nel mare Nostrum.
Ebbene, le foto riportate non si concentrano solo sulla traversata del mare. Come sappiamo, il viaggio dei migranti parte sempre da più lontano: molti sono costretti ad attraversare il deserto a bordo di mezzi obsoleti, caricati come animali per sfruttare tutto lo spazio disponibile. In questo libro potete trovare foto eccezionali (nel senso che è eccezionale vederle) di questi viaggi nel deserto; grazie a queste foto possiamo renderci conto di quanto sia difficile partire dal proprio Paese d'origine, possiamo capire quali pericoli veri le persone che partono sono disposte ad incontrare (non mancano nel deserto le ossa di chi non ce l'ha fatta).
Il libro presenta un'introduzione e una postfazione di Roberto Saviano, nelle quali egli riassume quanto detto dai suoi interlocutori, ribadendo con forza che l'accoglienza non solo è stabilita dai vari trattati internazionali ma anche dalla legge del mare, che impone di salvare quanti si trovano in pericolo e di portarli al più presto sulla terraferma. Saviano aggiunge inoltre che si, è tempo che l'Europa si impegni a cambiare il famoso trattato di Dublino (il quale stabilisce che i migranti arrivati nell'Unione rimangano sul suolo del Paese dal quale sono entrati), ma tutto questo spetta alle istituzioni competenti e non si possono usare gli stessi migranti (già vittime dei trafficanti di uomini) per ricattare l'Unione Europea, come più volte fatto dall'attuale Ministro degli Interni Matteo Salvini.
Oltre a spiegare la situazione in maniera chiara e attenta, questo libro è testimonianza vivente di ciò che sta accadendo e di cui un giorno, come ricordava Alessandro Leogrande, ci verrà chiesto conto.
RIACE, UNA STORIA ITALIANA - CHIARA SASSO
“...ognuno è chiamato a prendere posizione. Da quale parte stiamo? [...] Credo che dobbiamo dimostrare con le parole con i fatti di essere da una parte sola, quella dei diritti, della dignità e della libertà.” (Da un discorso di Mimmo Lucano)
Riace. La conosciamo tutti, almeno per nome, magari non sappiamo esattamente dove si trova. Si può diventare famosi per due motivi: il primo è se si fa qualcosa di buono, il secondo è se di buono non si fa niente, e anzi, si fa il contrario. Riace è diventata due volte famosa. La prima tanto tempo fa, nell’estate del 2008, quando il sindaco di allora Mimmo Lucano ha dato il via al progetto di accoglienza meglio riuscito d’Europa: in un paesino calabrese - famoso solo per il ritrovamento di due statue di bronzo nel mare - popolato da poche centinaia di abitanti vengono accolte molte persone provenienti da diversi paesi. Lo slogan è in calabrese: “Prego, trasite!”. Da allora il paese che sembrava destinato a scomparire si ripopola, ripartono la scuola e gli altri servizi fondamentali.
Mimmo Lucano |
Cartello di Riace, paese dell'accoglienza. |
Il tutto per interessi personali e di propaganda di un uomo con un nome e un cognome, che bisogna dire ad alta voce esponendosi: Matteo Salvini.
La storia dettagliata, con tutti i passaggi del processo a Lucano, le vicende del passato e i nuovi scenari in questo libro di Chiara Sasso. Edito da Gruppo Abele Edizioni, sempre attenta al tema sociale, questo libretto di 190 pagine aiuta a inquadrare la situazione attuale, andando in profondità e indietro nel tempo. Sasso ripercorre tutta la storia di Riace, fino agli ultimi avvenimenti, con un'attenzione quasi sacrale, intenta a narrare la storia di un bellissimo fiore italiano che purtroppo da poco è appassito.
L'ho trovato preciso, vero, appassionante. Quando tutti noi parliamo di accoglienza dovremmo avere sempre in mente la storia di Riace, per ricordarci che è possibile accogliere, integrare e vivere con e grazie a persone che vengono da lontano. La sfida è alta, occorre rimboccarsi le maniche e darsi da fare, come hanno fatto in questi anni gli abitanti di Riace.
Potete trovare il libro qui: https://amzn.to/2MC1ukH
NAUFRAGHI SENZA VOLTO - CRISTINA CATTANEO
Il verbo "accogliere" deriva dal latino colligere, letteralmente "raccogliere, riunire", riferito anche dagli antichi ai disastri in mare: colligere nufragium = raccogliere i resti di un naufragio.
Questa breve introduzione etimologica mi aiuta a collegarmi al prossimo e ultimo libro di oggi. Quando sentiamo ai telegiornali o leggiamo nelle Breaking News che ci sono stati naufragi "al largo di Lampedusa" spesso non pensiamo a ciò che avviene dopo. Immediatamente partono i soccorsi, e quando si è certi che non ci siano più sopravvissuti si procede con il recupero dei cadaveri, un'azione di cui si parla pochissimo, che si tende a nascondere, forse perché impressiona parlarne, ma che è importantissima: recuperare i resti (ciò che rimane) dei corpi delle vittime è un gesto che ridà dignità.
Non solo. Perché non basta recuperare i corpi, anzi non serve a nulla se non si riesce a recuperare l'identità della vittima. A questo scopo sono preziosissimi i documenti che i migranti portano con sé. Non so se riusciamo a capirlo, ma ridare l'identità a una persona morta è fondamentale dal punto di vista umano anche nel rispetto della famiglia. Quando dopo i vari esami sui corpi si giunge a dare un nome al cadavere, immediatamente parte la ricerca, spesso costosa e faticosa, dei familiari.
Anche questa è importantissima: immaginate che un vostro caro sia partito e non abbia fatto più sapere nulla. Ci sono persone che rimangono nell'attesa per anni, attesa che diventa sempre più disperazione. In questo libro, Cristina Cattaneo, medico legale, racconta le sue esperienze in seguito ai naufragi più disastrosi degli ultimi anni. Un capitolo intitolato "I loro morti come i nostri" riassume bene tutto il senso del testo: dare un nome alle vittime del nostro Mediterraneo è un gesto di grande umanità, di grandi sforzi senza dubbio, ma che è dovuto alle vittime stesse e alle loro famiglie.
Un libro toccante, nel quale Cristina racconta l'episodio soprannominato "della pagella": ispezionando quello che doveva essere una maglietta di un ragazzo giovanissimo ha trovato una pagella scolastica, che la vittima aveva cucito dentro la maglia per non perderla. Quel ragazzo è diventato il simbolo di chi cerca in un altro Paese i diritti fondamentali come l'istruzione.
Da leggere tutto d'un fiato, ve lo consiglio tantissimo, sopratutto per smentire quelle bufale che spesso vengono ripetute in Tv e alle quali finiamo di credere. Come per gli altri due libri, questo volume vi può dare un racconto vero, una TESTIMONIANZA di ciò che davvero sta succedendo e davanti al quale non possiamo stare con le mani in mano.
Per acquistarlo: https://amzn.to/2ZsoloU
Conclusioni
Spero davvero che questi suggerimenti vi portino a curiosare e approfondire questa tematica dell'accoglienza, davvero importante per il nostro futuro. Vi lascio con questa bella notizia che ho trovato online, a dimostrazione del fatto che ognuno può fare la sua parte senza perderci nulla!
domenica 4 agosto 2019
La magia dell'alba
Bentornati cari lettori!
Proprio per questa bellissima esperienza che ho potuto vivere ogni volta che vedo un libro di Baricco o ne sento parlare rimango affascinato e ripenso a quel giorno stupendo!
L'articolo di oggi è un po' "fuori dagli schemi": non lo avevo programmato ma è nato un po' da sé, grazie a eventi che si sono verificati insieme. Sarà che siamo in estate, e in estate i miei programmi progettati con un ordine impeccabile vengono immancabilmente rovinati. Mi basterebbe proporvi le mie infinite liste di lettura che non rispetto ma continuo a fare. Siamo in estate, va bene così!
Dopo questa breve introduzione tuffiamoci in questo mare di bellezza! Il tema di oggi è l'alba. E mo' vi spiego tutto.
Andiamo in ordine. Come sapete a luglio ho passato una settimana di vacanza in Puglia e se siete molto attenti avrete anche notato dal mio profilo Instagram (www.instagram.com/booksshow) che una mattina ho fatto una bellissima camminata all'alba in compagnia di un mio grande amico (il video che riprende tutto è sulla mia Instagram TV). Devo dirvi che è stata stupenda, soprattutto perché è nata per caso: seppur eravamo andati a letto molto tardi, verso le 5 mi svegliai tormentato dalle zanzare che, lo sapete tutti, se iniziano a infastidirti di notte non smettono più. Guardai il cellulare e, avendo notato l'ora (l'alba quel giorno era indicata per le 5:34) ho colto l'occasione al volo, svegliando il povero Andrea che dormiva tranquillo e trascinandolo in riva al mare per guardare l'alba. Tutto il resto potete vederlo sul video, comunque pieno di parole un po' a caso (erano le 5 di mattina!)
L'alba a Casalabate (LE) |
Era la prima volta che vedevo il sole nascere dal mare dal vivo: avevo visto tantissime foto, ma credetemi non è la stessa cosa! In pochissimi istanti il cielo blu si colora di una luce stupenda e le nuvole creano disegni nel cielo che fanno restare a bocca aperta! Ovviamente dovete "beccare" una giornata limpida, e lo spettacolo è assicurato!
Inoltre davanti al sole che sorge e si riflette sul mare non si rimane "fermi": il pensiero va, libero, e stando un po' soli lo sguardo si posa sulle cose più semplici: gli scogli sul mare che sono belli come non mai, le piccole onde che cullano la riva, il vento che ti accarezza i capelli... rinasce tutto il nostro rapporto con la natura, il Creato. Sicuramente è bellissimo trascorrere questi pochi minuti (impressionante la velocità con cui accade tutto) magari ascoltando delle buone canzoni - come Gente della notte o L'alba di Jovanotti - , ma è tutto più magico farlo in silenzio, contemplando la bellezza che ci circonda.
Dopo questa esperienza molto bella ho lasciato per qualche giorno il pensiero dell'alba, dato che a casa mia non si vede granché... eppure poco prima di ripartire per Rimini, dove avrei vissuto una settimana con un gruppo di adolescenti del mio paese, ho avuto in dono tantissimi libri da un sacerdote che tra pochi mesi partirà per la Bolivia. Tra questi spunta un titolo già sentito: Tre volte all'alba, di Alessandro Baricco.
Il libro "Oceano mare" autografato da Baricco |
E a questo punto devo aprire una parentesi di notevole importanza! Eh già, perché Alessandro Baricco è uno scrittore che, oltre ad apprezzare molto, ho avuto la grande fortuna di incontrare! Nell'ambito di Bookcity, manifestazione che si tiene ogni anno a Milano, con la mia classe abbiamo recitato sul palco del teatro Litta proprio accanto a lui, che prima di assistere alla nostra performance sulla vicenda di Odisseo ha proposto un suo monologo. Inutile dire quanto fosse alto l'entusiasmo! Cioè, era proprio lui, Alessandro Baricco, quello di Novecento, accanto a noi sul palco!!! E chi mai l'avrebbe pensato?
Ovviamente non sono mancate foto e autografi!
Sul palco del Litta con Alessandro Baricco |
Fatta questa (penso dovuta) parentesi, torno a raccontarvi... il giorno della partenza per Rimini mi sono munito di Tre volte all'alba e sono salito sul nostro Pullman. Siamo partiti alle 6, l'alba sarebbe stata alle 6:08.
Il pullman parte e io inizio il libro, mentre fuori dal finestrino il sole sorge. Non ero in spiaggia, ma è stato comunque bellissimo! E il libro era a tema! Mi ha preso così tanto che ho finito tutti e tre i capitoli (94 pagine) prima della sosta per la colazione.
Tre volte all'alba racconta tre incontri, avvenuti tutti all'alba appunto, in periodi diversi di tempo. Le circostanze sono diverse, ma qualcosa nei personaggi crea continuità, e sta al lettore il compito di scoprire che... (SPOILER! Andate a leggerlo, ci mettete un'oretta!)
I dialoghi svolti all'alba sono pieni di umanità, sembra davvero di essere uno dei due personaggi.
Lo stile invece è sempre quello: Baricco o lo si ama o lo si odia. Penso che dipenda molto dal momento in cui ci si approccia ai suoi romanzi. Se letti nel periodo giusto, rimangono tra i libri più belli letti in assoluto!
E così si chiude, per ora, questa riflessione sull'alba. C'è qualcosa di magico in questa parte della giornata, quando tutto ricomincia nel silenzio, senza che nessuno se ne accorga. Dovunque siate, provate per una volta a gustare questo spettacolo, lasciatevi conquistare dalla bellezza che abbiamo davanti!
Perché all'alba, come dice Jovanotti, è tutto un po' più bello!
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