lunedì 28 ottobre 2019

SONO UN RAGAZZO FORTUNATO... CON MATTARELLA!

Cari lettori,
Il presidente Mattarella stringe la mano ai giovani in prima fila.
In secondo piano potete vedermi mentre cerco di paparazzare
il presidente (con scarsi risultati). 
se c'è qualcosa che sto apprezzando sempre di più nella mia vita sono i numerosissimi incontri che ho la possibilità di avere. Alcuni di questi sono stati davvero speciali, con personalità illustri, come papa Francesco, Gad LernerGiuseppe Catozzella, Francesco Lorenzi… (se non li conoscete dovete assolutamente rimediare!!!). A questi nomi "importanti" si aggiungono le tantissime persone con cui ogni giorno condivido relazioni, pensieri, riflessioni.

Non siamo mai abbastanza grati alla vita per tutte le bellissime possibilità che ci dona! Io personalmente non posso non ringraziare per un'incontro a cui ho partecipato settimana scorsa, con nientemeno che il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella!

So che lo state pensando, sono proprio un ragazzo fortunato, come canta il grande Jova! Eh si, lo ammetto! 

Mattarella a Bergamo

Veniamo al sodo. Per prima cosa devo dirvi che incontrare personalmente il Presidente Mattarella è stato davvero emozionante! Tralasciando la solita frase "Non capita tutti i giorni!", ho provato molta gioia non solamente per il fatto di incontrare il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ossia il rappresentante più alto dello Stato Italiano... ero entusiasta perché avrei incontrato quel grandissimo uomo che è Sergio Mattarella.

Il presidente alle prese con un robot durante la visita
al "Kilometro Rosso" a Bergamo.


Sergio Mattarella e il fratello Piersanti

Il fratello del presidente, Piersanti Mattarella,
ucciso dalla mafia nel 1980.
Prima di essere capo dello Stato, Mattarella è davvero una persona eccezionale, basta leggere la sua carriera o la sua biografia. Ciò che mi avvicina di più a lui è la storia del fratello, Piersanti Mattarella, barbaramente ucciso da Cosa Nostra nel lontano 6 gennaio 1980. Presidente della Regione Sicilia, non fu gradito ai boss mafiosi per il suo impegno contro l'illegalità. Fu trucidato con la moglie, i due figli e la suocera mentre si recava in duomo per prendere parte alla S. Messa nel giorno dell'epifania. 

Chiusa parentesi, magari tratterò la vicenda di Piersanti in un altro articolo. Almeno adesso conoscete un motivo in più per stimare il capo dello Stato che, bisogna dirlo, spesso è oggetto di derisione da parte dell'opinione pubblica, di alcuni politici e dei giornali. 

"Ho stretto la mano al Presidente"

Arriviamo all'incontro vero e proprio.
Contesto? La rassegna culturale "Molte fedi sotto lo stesso cielo", grande occasione per ricevere a Bergamo personalità illustri (qui l'incontro con Gad Lerner: https://mbooksshow.blogspot.com/2019/10/i-poveri-li-avete-sempre-con-voi.html) e la manifestazione annuale "Bergamo scienza", che si occupa di diffondere passione per la scienza a tantissime persone di tutte le età. 

Grazie a queste due organizzazioni abbiamo accolto il presidente Mattarella nell'auditorium del Seminario di Bergamo giovedi 24 ottobre 2019. L'incontro è entrato subito nel vivo dopo che il presidente ha raggiunto l'auditorium accompagnato dalle note dell'Inno di Mameli. 

Il presidente saluta i ragazzi delle medie
del seminario Giovanni XXIII.
Particolare interessante: arrivato in seminario, avendo visto i seminaristi delle medie che lo attendevano con tanto di striscione, il presidente si è diretto verso di loro - che aspettavano sotto la pioggia - movimentando la squadra di guardie del corpo. Alla faccia del cerimonale!

Accolto dal vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi e dalle autorità, il presidente è stato chiamato a rispondere ad alcune domande poste da 4 giovani bergamaschi sul tema "Giovani - società - futuro"
 
Riporto in sintesi le parole del presidente, dei giovani e degli organizzatori.
Rivolgendosi alle autorità presenti, Daniele Rocchetti e Raffaella Ravasio, rispettivamente rappresentanti di Molte Fedi e Bergamo Scienza, hanno ricordato l'importanza e l'urgenza, in questo tempo di incertezza - soprattutto per i giovani, - di "restare umani" e di "interpretare il mondo e non di subirlo". Entrambi hanno incoraggiato i giovani al dialogo tra sapere umanistico e scientifico. 

Il presidente stringe la mano ai giovani
che gli hanno rivolto le domande
I quattro giovani, rivolgendosi al presidente, hanno sottolineato il ruolo fondamentale e al contempo oggi in difficoltà della scuola: "Se la scuola si ferma, si ferma anche il nostro avvenire!". Uno di loro in particolare mi ha colpito, sottolineando la sua preoccupazione per l'attuale cultura dello scarto e per l'individualismo imperante. 

"Che ruolo devono avere i giovani in questa società? Giusto farsi sentire con manifestazioni e appelli? L'Italia è un paese per noi giovani?"

Sono queste le domande rivolte al presidente, che ringraziando ha salito sul palco e ha preso la parola, parlando per venti minuti abbondanti. 
Per prima cosa Mattarella ha elogiato Bergamo, città di grande storia e cultura. Arrivando a rispondere ai giovani, ha detto con fermezza che 
"...questo è un domani che è già nelle vostre mani; affrontatelo con slancio propositivo, perseguendo i grandi valori: la pace, la giustizia e il rispetto per tutti i popoli."
In questa fase di transizione tra due generazioni, il presidente ci ha invitato, senza paura, a far sentire la nostra voce, sull'esempio di Greta e del movimento del #fridayforfuture. 


Cambiando il tono del discorso ha ricordato che spesso siamo spettatori di grandi contraddizioni: nell'epoca della digitalizzazione, moltissime persone si trovano in situazioni di povertà. Come è possibile? Anche in Italia ci sono molte differenze tra cittadini. In merito a questo Mattarella ha citato l'articolo 3 della nostra Costituzione:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
L'invito del presidente rivolto non solo ai giovani, ma a tutti i cittadini, è quello di lavorare, seguendo le innovazioni della scienza, per abolire queste disparità. Interessante un breve excursus con cui ha ricordato il primato dell'uomo sulla tecnologia, che a volte sembra sovrastarlo. 

Parole che lasciano il segno e ci danno la carica per costruire il nostro domani rendendoci conto delle difficoltà del nostro tempo, camminando con entusiasmo verso un futuro più giusto

Alla fine dell'incontro vedo Attilio, amico e compagno di qualche annetto più grande, che con soddisfazione mi dice: "Visto? Ho stretto la mano al presidente!
Accidenti a me che ho scelto il settore più vicino al palco. 

giovedì 3 ottobre 2019

I POVERI LI AVETE SEMPRE CON VOI

Bentornati sul blog!
L'incontro con Gad Lerner!
Finalmente le vacanze sono finite! Lo so, ho passato tutta l’estate a vantarmi di quanto tempo avessi per rilassarmi dopo le fatiche dell’esame di Maturità… eppure stare in giro quasi fino all’ultimo giorno disponibile non è stata una buonissima idea! Una settimana in Trentino, qualche giorno a Roma e una toccata e fuga a Venezia hanno prodotto un bel raffreddore, insieme ovviamente a moltissimi incontri e tanto relax! Ora è il tempo di ricominciare, e io non vedo l’ora!

Proprio all’inizio di questo nuovo “anno accademico” (che bello essere all’università!) ho avuto la possibilità di partecipare a un evento davvero bellissimo. Nella splendida cornice della chiesa di Santa Maria Maggiore in Bergamo, martedì 1 ottobre 2019 ha preso vita un dialogo tra mons. Matteo Zuppi (vescovo di Bologna, da sabato 5 ottobre sarà cardinale!) e Gad Lerner, grande giornalista e saggista. Il tema dell’incontro, avvenuto nell’ambito dell’iniziativa Molte fedi sotto lo stesso cielo, che ogni anno porta nella mia amata Bergamo molte personalità di spicco, era la povertà: il titolo infatti era “I poveri li avete sempre con voi”.

L'amore è uno spreco!

Dettaglio interessante, entrambi i protagonisti prima dei loro interventi hanno accennato a due fatti purtroppo abbastanza spiacevoli di cui sono divenuti protagonisti: il vescovo Zuppi per la recente questione dei “tortellini senza mortadella”, per il quale è stato giudicato dal web (tra l’altro ingiustamente, dato che l’idea – molto bella – non è stata sua) come traditore delle tradizioni italiane; cito solo una frase emblematica sulla questione: “Parliamo di problemi veri!”. Gad Lerner invece era stato vittima qualche settimana fa di insulti razzisti e xenofobi a Pontida, nel corso del raduno della Lega “Nord”. Il giornalista ha voluto sorvolare la questione, ringraziando per la solidarietà espressa dal pubblico.

Fatte queste premesse, vi voglio parlare nello specifico delle riflessioni proposte, davvero molto interessanti. Ho partecipato davvero in modo interessato, anche perché proprio questa estate nel corso dei miei viaggi mi sono accorto di quanto sia forte la presenza di poveri o mendicanti nelle grandi città italiane. Presenza che, ve lo dico sinceramente, mi ha interrogato di continuo, soprattutto a Roma. Lì con alcuni amici ho avuto la fortuna di incontrare don Pietro, un prete in pensione che ogni giorno si occupa dei poveri, fornendo pasti e accoglienza. 

Questa fortissima testimonianza (qui potete trovare un’intervista davvero potente: https://www.tv2000.it/ilmondoinsieme/video/prima-di-cena-don-pietro-sigurani/) si contrapponeva alle tantissime richieste di elemosina che ci venivano richieste in giro per la città.

La povertà è davvero un problema attuale, possiamo costatarlo tutti. E non dobbiamo parlare solo di coloro che per la strada ci chiedono aiuto, ma anche di quanti – e sono tantissimi, i dati sono impressionanti! – pur lavorando a tempo indeterminato percepiscono così poco da essere nella condizione di forte povertà.

Tornando all’incontro dell’altra sera, don Matteo Zuppi ha abilmente commentato il brano di Vangelo che ispirava il titolo dell’incontro. Quella donna che lava i piedi di Gesù con un profumo preziosissimo, dal valore di 300 denari (oggi 15000€!) viene apostrofata da Giuda, che lamentandosi dice “Si poteva vendere il profumo per dare il ricavato ai poveri”. Ed ecco che Gesù risponde: “I poveri li avete sembra con voi”. Gesù sembra fregarsene… in realtà, come don Matteo sottolineava, il gesto della donna è un gesto d’amore, e l’amore non segue i calcoli. Per questo a Giuda sembra “uno spreco”. Perché l’amore è uno spreco! Sembra una perdita… l’amore è una perdita! Gesù ci invita allo stesso modo a usare amore con i poveri, senza calcoli. Lo dico subito per non scatenare polemiche: non significa dare 2€ a chiunque ci chiede aiuto. Bisogna ripensare anche la carità, aiutando l’altro innanzitutto con l’amore. Chiedere come va, chiedere il nome della persona che abbiamo davanti… questo è amore! Troppe volte dare l’elemosina può diventare un gesto egoistico: dare qualche soldo ci fa sentire a posto con noi stessi, ma davvero aiutiamo l’altro?

Mons. Matteo Zuppi
Mons Zuppi ha continuato ricordando che “per un cristiano vengono sempre prima i poveri!” Messaggio questo che in qualche modo scuote le coscienze! “In questa epoca”, ha continuato, “la nostra società sembra accettare con indifferenza la presenza dei poveri per le strade delle città”. Sono davvero pochi coloro che si mobilitano per provare a cambiare la situazione! La presenza dei poveri però deve interrogare ognuno di noi, anche i non credenti! A questo intervento ha fatto eco Gad Lerner che, con un’analisi precisa, ha ricordato che oggi è forte la tendenza di dire “Dobbiamo proteggere i nostri poveri!”. Il giornalista ci ha messo in guardia da questa tentazione: chi crea divisioni in questo campo non fa che danneggiare i poveri stessi, e dunque la stessa società.


Fortissimo ancora l’invito di mons Zuppi. “La filantropia è un’ottima cosa, ma non ci può bastare!”. Questo perché il povero è tuo fratello, è parte di te!
E qui non posso non fare una riflessione. Queste parole sono bellissime, ma quanta fatica facciamo a riconoscere colui che ci chiede l’elemosina come nostro fratello? La maggior parte delle volte reagiamo infastiditi, rispondendo magari con insulti. A questo modo di fare si contrappone quello testimoniato dai due relatori: un sorriso, un saluto… come cambiano le cose! Bisogna ricordare che chi vive sulla strada con il tempo sperimenta una chiusura verso il mondo esterno, chiusura che si riconosce nella difficoltà di incominciare nuove relazioni, con completa mancanza di fiducia nell’altro. Ecco perché un sorriso, un saluto possono fare davvero più di qualche euro. È chiaro poi che non può mancare, anche da parte delle istituzioni, un aiuto materiale. Coloro che si trovano in povertà, ricordava don Matteo, non hanno solo bisogni materiali… ma hanno bisogno di qualcuno che li ami, che gli dica “Tu per me vali!

Gad Lerner 
Concludo con una frase bellissima di don Zuppi, che alla definizione di “prete della strada” ha risposto così: “Io prete di strada? E gli altri dove stanno? Ce dobbiamo sta’ tutti!”
Sono uscito da questo incontro con una nuova consapevolezza: la differenza tra “poveri” e “non poveri” la possiamo fare noi, con i nostri gesti. Infatti anche oltre all’aiuto economico abbiamo la possibilità di dire ogni giorno a ogni persona che incontriamo “tu per me vali”, semplicemente con un saluto, un sorriso, uno scambio di parole, un po’ d’amore.
Agli occhi di qualcuno potrà sembrare una pazzia, ma se non si parte dall’amore non si arriva da nessuna parte!

domenica 25 agosto 2019

L'ACCOGLIENZA SPIEGATA CON TRE LIBRI

Carissimi lettori bentornati!
Anche quest'anno l'estate avanza velocissima e io non posso fare a meno di voltarmi indietro e scegliere quali tra i libri letti quelli che mi sono piaciuti di più
Prima di immergermi nel tema di oggi vi devo confessare che il proposito iniziale di leggere molto si è scontrato con le varie spiagge in giro per l'Italia nelle quali ho trascorso le mie vacanze! Nonostante questo sono soddisfatto delle letture fatte, soprattutto per la qualità e non solo per la quantità (comunque accettabile!).

Come avrete capito dal titolo oggi parliamo di accoglienza: nello specifico vi propongo tre libri che ho terminato questa estate che girano attorno a questo tema. Partiamo subito!


IN MARE NON ESISTONO TAXI - ROBERTO SAVIANO


Il primo libro di cui vi voglio parlare in maniera approfondita è un testo molto interessante. Edito da Contrasto Books nel maggio 2019 (lo vidi per la prima volta al Salone del Libro, dove è stato presentato) mi ha subito colpito: non è un libro come gli altri, in quanto riporta molte interviste che Roberto Saviano ha fatto ad alcuni tra i più importanti fotografi del nostro tempo sul tema dell'immigrazione. Il tutto correlato da incredibili fotografie. 

Ciò che mi pare importantissimo è la testimonianza dei fotografi che a bordo delle navi di soccorso hanno immortalato i vari salvataggi con grande freddezza, cogliendo i momenti più delicati. Davvero queste foto sono testimonianze di ciò che avviene in mare, dove, come scrive Saviano, basta lo schiaffo di un'onda per ribaltare un'imbarcazione. Davanti a queste foto non si può che abbandonare ogni pregiudizio e accorgersi di ciò che davvero sta succedendo nel mare Nostrum. 


Ebbene, le foto riportate non si concentrano solo sulla traversata del mare. Come sappiamo, il viaggio dei migranti parte sempre da più lontano: molti sono costretti ad attraversare il deserto a bordo di mezzi obsoleti, caricati come animali per sfruttare tutto lo spazio disponibile. In questo libro potete trovare foto eccezionali (nel senso che è eccezionale vederle) di questi viaggi nel deserto; grazie a queste foto possiamo renderci conto di quanto sia difficile partire dal proprio Paese d'origine, possiamo capire quali pericoli veri le persone che partono sono disposte ad incontrare (non mancano nel deserto le ossa di chi non ce l'ha fatta). 

Il libro presenta un'introduzione e una postfazione di Roberto Saviano, nelle quali egli riassume quanto detto dai suoi interlocutori, ribadendo con forza che l'accoglienza non solo è stabilita dai vari trattati internazionali ma anche dalla legge del mare, che impone di salvare quanti si trovano in pericolo e di portarli al più presto sulla terraferma. Saviano aggiunge inoltre che si, è tempo che l'Europa si impegni a cambiare il famoso trattato di Dublino (il quale stabilisce che i migranti arrivati nell'Unione rimangano sul suolo del Paese dal quale sono entrati), ma tutto questo spetta alle istituzioni competenti e non si possono usare gli stessi migranti (già vittime dei trafficanti di uomini) per ricattare l'Unione Europea, come più volte fatto dall'attuale Ministro degli Interni Matteo Salvini. 

Oltre a spiegare la situazione in maniera chiara e attenta, questo libro è testimonianza vivente di ciò che sta accadendo e di cui un giorno, come ricordava Alessandro Leogrande, ci verrà chiesto conto.

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RIACE, UNA STORIA ITALIANA - CHIARA SASSO


“...ognuno è chiamato a prendere posizione. Da quale parte stiamo? [...] Credo che dobbiamo dimostrare con le parole con i fatti di essere da una parte sola, quella dei diritti, della dignità e della libertà.” (Da un discorso di Mimmo Lucano)

Riace. La conosciamo tutti, almeno per nome, magari non sappiamo esattamente dove si trova. Si può diventare famosi per due motivi: il primo è se si fa qualcosa di buono, il secondo è se di buono non si fa niente, e anzi, si fa il contrario. Riace è diventata due volte famosa. La prima tanto tempo fa, nell’estate del 2008, quando il sindaco di allora Mimmo Lucano ha dato il via al progetto di accoglienza meglio riuscito d’Europa: in un paesino calabrese - famoso solo per il ritrovamento di due statue di bronzo nel mare - popolato da poche centinaia di abitanti vengono accolte molte persone provenienti da diversi paesi. Lo slogan è in calabrese: “Prego, trasite!”. Da allora il paese che sembrava destinato a scomparire si ripopola, ripartono la scuola e gli altri servizi fondamentali. 

Mimmo Lucano
La seconda volta in cui Riace è diventata famosa, sottolineo “tristemente” famosa, è molto più recente, quando dopo diverse ispezioni il 2 ottobre 2018 il sindaco Mimmo Lucano viene arrestato. Dopo diversi mesi verrà obbligato a non risiedere più a Riace. Nei giorni scorsi la vicenda è tornata sotto l'attenzione pubblica, dato che il padre di Domenico presenta gravi problemi di salute e il figlio non può sostenerlo.

Cartello di Riace, paese dell'accoglienza.
Chiaro che il sistema al tempo accusa il colpo: se da anni i fondi dal Ministero non arrivavano più, ora i volontari non trovano più spazio. 
Il tutto per interessi personali e di propaganda di un uomo con un nome e un cognome, che bisogna dire ad alta voce esponendosi: Matteo Salvini. 
La storia dettagliata, con tutti i passaggi del processo a Lucano, le vicende del passato e i nuovi scenari in questo libro di Chiara Sasso. Edito da Gruppo Abele Edizioni, sempre attenta al tema sociale, questo libretto di 190 pagine aiuta a inquadrare la situazione attuale, andando in profondità e indietro nel tempo. Sasso ripercorre tutta la storia di Riace, fino agli ultimi avvenimenti, con un'attenzione quasi sacrale, intenta a narrare la storia di un bellissimo fiore italiano che purtroppo da poco è appassito.

L'ho trovato preciso, vero, appassionante. Quando tutti noi parliamo di accoglienza dovremmo avere sempre in mente la storia di Riace, per ricordarci che è possibile accogliere, integrare e vivere con e grazie a persone che vengono da lontano. La sfida è alta, occorre rimboccarsi le maniche e darsi da fare, come hanno fatto in questi anni gli abitanti di Riace.

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NAUFRAGHI SENZA VOLTO - CRISTINA CATTANEO


Il verbo "accogliere" deriva dal latino colligere, letteralmente "raccogliere, riunire", riferito anche dagli antichi ai disastri in mare: colligere nufragium = raccogliere i resti di un naufragio. 

Questa breve introduzione etimologica mi aiuta a collegarmi al prossimo e ultimo libro di oggi. Quando sentiamo ai telegiornali o leggiamo nelle Breaking News che ci sono stati naufragi "al largo di Lampedusa" spesso non pensiamo a ciò che avviene dopo. Immediatamente partono i soccorsi, e quando si è certi che non ci siano più sopravvissuti si procede con il recupero dei cadaveri, un'azione di cui si parla pochissimo, che si tende a nascondere, forse perché impressiona parlarne, ma che è importantissima: recuperare i resti (ciò che rimane) dei corpi delle vittime è un gesto che ridà dignità. 

Non solo. Perché non basta recuperare i corpi, anzi non serve a nulla se non si riesce a recuperare l'identità della vittima. A questo scopo sono preziosissimi i documenti che i migranti portano con sé. Non so se riusciamo a capirlo, ma ridare l'identità a una persona morta è fondamentale dal punto di vista umano anche nel rispetto della famiglia. Quando dopo i vari esami sui corpi si giunge a dare un nome al cadavere, immediatamente parte la ricerca, spesso costosa e faticosa, dei familiari.

Anche questa è importantissima: immaginate che un vostro caro sia partito e non abbia fatto più sapere nulla. Ci sono persone che rimangono nell'attesa per anni, attesa che diventa sempre più disperazione. In questo libro, Cristina Cattaneo, medico legale, racconta le sue esperienze in seguito ai naufragi più disastrosi degli ultimi anni. Un capitolo intitolato "I loro morti come i nostri" riassume bene tutto il senso del testo: dare un nome alle vittime del nostro Mediterraneo è un gesto di grande umanità, di grandi sforzi senza dubbio, ma che è dovuto alle vittime stesse e alle loro famiglie.

Il barcone recuperato dopo il naufragio del 18 aprile 2015.
All'interno decine di cadaveri.

Un libro toccante, nel quale Cristina racconta l'episodio soprannominato "della pagella": ispezionando quello che doveva essere una maglietta di un ragazzo giovanissimo ha trovato una pagella scolastica, che la vittima aveva cucito dentro la maglia per non perderla. Quel ragazzo è diventato il simbolo di chi cerca in un altro Paese i diritti fondamentali come l'istruzione. 

Da leggere tutto d'un fiato, ve lo consiglio tantissimo, sopratutto per smentire quelle bufale che spesso vengono ripetute in Tv e alle quali finiamo di credere. Come per gli altri due libri, questo volume vi può dare un racconto vero, una TESTIMONIANZA di ciò che davvero sta succedendo e davanti al quale non possiamo stare con le mani in mano. 

Per acquistarlo: https://amzn.to/2ZsoloU

Conclusioni

Spero davvero che questi suggerimenti vi portino a curiosare e approfondire questa tematica dell'accoglienza, davvero importante per il nostro futuro. Vi lascio con questa bella notizia che ho trovato online, a dimostrazione del fatto che ognuno può fare la sua parte senza perderci nulla!    

domenica 4 agosto 2019

La magia dell'alba

Bentornati cari lettori!
L'articolo di oggi è un po' "fuori dagli schemi": non lo avevo programmato ma è nato un po' da sé, grazie a eventi che si sono verificati insieme. Sarà che siamo in estate, e in estate i miei programmi progettati con un ordine impeccabile vengono immancabilmente rovinati. Mi basterebbe proporvi le mie infinite liste di lettura che non rispetto ma continuo a fare. Siamo in estate, va bene così!

Dopo questa breve introduzione tuffiamoci in questo mare di bellezza! Il tema di oggi è l'alba. E mo' vi spiego tutto.

Andiamo in ordine. Come sapete a luglio ho passato una settimana di vacanza in Puglia e se siete molto attenti avrete anche notato dal mio profilo Instagram (www.instagram.com/booksshow) che una mattina ho fatto una bellissima camminata all'alba in compagnia di un mio grande amico (il video che riprende tutto è sulla mia Instagram TV). Devo dirvi che è stata stupenda, soprattutto perché è nata per caso: seppur eravamo andati a letto molto tardi, verso le 5 mi svegliai tormentato dalle zanzare che, lo sapete tutti, se iniziano a infastidirti di notte non smettono più. Guardai il cellulare e, avendo notato l'ora (l'alba quel giorno era indicata per le 5:34) ho colto l'occasione al volo, svegliando il povero Andrea che dormiva tranquillo e trascinandolo in riva al mare per guardare l'alba. Tutto il resto potete vederlo sul video, comunque pieno di parole un po' a caso (erano le 5 di mattina!)

L'alba a Casalabate (LE)

Era la prima volta che vedevo il sole nascere dal mare dal vivo: avevo visto tantissime foto, ma credetemi non è la stessa cosa! In pochissimi istanti il cielo blu si colora di una luce stupenda e le nuvole creano disegni nel cielo che fanno restare a bocca aperta! Ovviamente dovete "beccare" una giornata limpida, e lo spettacolo è assicurato! 

Inoltre davanti al sole che sorge e si riflette sul mare non si rimane "fermi": il pensiero va, libero, e stando un po' soli lo sguardo si posa sulle cose più semplici: gli scogli sul mare che sono belli come non mai, le piccole onde che cullano la riva, il vento che ti accarezza i capelli... rinasce tutto il nostro rapporto con la natura, il Creato. Sicuramente è bellissimo trascorrere questi pochi minuti (impressionante la velocità con cui accade tutto) magari ascoltando delle buone canzoni - come Gente della notte o L'alba di Jovanotti - , ma è tutto più magico farlo in silenzio, contemplando la bellezza che ci circonda. 

Dopo questa esperienza molto bella ho lasciato per qualche giorno il pensiero dell'alba, dato che a casa mia non si vede granché... eppure poco prima di ripartire per Rimini, dove avrei vissuto una settimana con un gruppo di adolescenti del mio paese, ho avuto in dono tantissimi libri da un sacerdote che tra pochi mesi partirà per la Bolivia. Tra questi spunta un titolo già sentito: Tre volte all'alba, di Alessandro Baricco.
Il libro "Oceano mare"
autografato da Baricco

E a questo punto devo aprire una parentesi di notevole importanza! Eh già, perché Alessandro Baricco è uno scrittore che, oltre ad apprezzare molto, ho avuto la grande fortuna di incontrare! Nell'ambito di Bookcity, manifestazione che si tiene ogni anno a Milano, con la mia classe abbiamo recitato sul palco del teatro Litta proprio accanto a lui, che prima di assistere alla nostra performance sulla vicenda di Odisseo ha proposto un suo monologo. Inutile dire quanto fosse alto l'entusiasmo! Cioè, era proprio lui, Alessandro Baricco, quello di Novecento, accanto a noi sul palco!!! E chi mai l'avrebbe pensato? 
Ovviamente non sono mancate foto e autografi! 

Sul palco del Litta con Alessandro Baricco
Proprio per questa bellissima esperienza che ho potuto vivere ogni volta che vedo un libro di Baricco o ne sento parlare rimango affascinato e ripenso a quel giorno stupendo! 


Fatta questa (penso dovuta) parentesi, torno a raccontarvi... il giorno della partenza per Rimini mi sono munito di Tre volte all'alba e sono salito sul nostro Pullman. Siamo partiti alle 6, l'alba sarebbe stata alle 6:08. 


Il pullman parte e io inizio il libro, mentre fuori dal finestrino il sole sorge. Non ero in spiaggia, ma è stato comunque bellissimo! E il libro era a tema! Mi ha preso così tanto che ho finito tutti e tre i capitoli (94 pagine) prima della sosta per la colazione. 

Tre volte all'alba racconta tre incontri, avvenuti tutti all'alba appunto, in periodi diversi di tempo. Le circostanze sono diverse, ma qualcosa nei personaggi crea continuità, e sta al lettore il compito di scoprire che... (SPOILER! Andate a leggerlo, ci mettete un'oretta!)







Lo trovate qui a soli 6 euro: https://amzn.to/2T3oRUK
I dialoghi svolti all'alba sono pieni di umanità, sembra davvero di essere uno dei due personaggi. 
Lo stile invece è sempre quello: Baricco o lo si ama o lo si odia. Penso che dipenda molto dal momento in cui ci si approccia ai suoi romanzi. Se letti nel periodo giusto, rimangono tra i libri più belli letti in assoluto!

E così si chiude, per ora, questa riflessione sull'alba. C'è qualcosa di magico in questa parte della giornata, quando tutto ricomincia nel silenzio, senza che nessuno se ne accorga. Dovunque siate, provate per una volta a gustare questo spettacolo, lasciatevi conquistare dalla bellezza che abbiamo davanti! 

Perché all'alba, come dice Jovanotti, è tutto un po' più bello!

martedì 23 luglio 2019

A metà estate... #aggiornamentoletture


Un “bentornati sul blog” a tutti!!! È da tempo che non scrivo, ormai l’estate è inoltrata e mi sembra doveroso aggiornarvi riguardo ai libri che mi hanno tenuto compagnia in queste prime settimane estive!


Voi dove state passando le vacanze? Che siate al mare, in montagna, al lago o sul divano di casa vostra non perdete nemmeno un'ora di tempo e godetevi un buon libro!
Io sono da pochi giorni tornato dalla splendida Puglia, dove ho passato una settimana con i miei ormai ex compagni di classe; ovviamente tra un bagno al mare e l'altro non sono mai stato solo: con me avevo il mio Kindle, compagno di avventure da ormai 5 anni!

Volete sapere che libri ho letto in questa prima metà di estate? Eccoli!

SE FOSSE TUO FIGLIO - NICOLO' GOVONI

Devo essere sincero: non era ancora estate quando ho finito questo libro, poiché aspettavo con ansia crescente di finire gli esami di maturità. C'è di bello che un po' di ansia me l'ha tolta proprio la storia di Nicolò.


Lui è un giovane, giovanissimo ragazzo di Cremona, che a poco più di vent'anni ha deciso di partire per l'India dove per molto tempo ha lavorato in un orfanotrofio. Continuando là gli studi si è laureato in giornalismo, lavorando per agenzie di stampa internazionale, viaggiando ma tenendo sempre come obiettivo i suoi ragazzi in India. Queste sue prime esperienze sono narrate nel libro Bianco come Dio, che ho letto e vi consiglio tantissimo, perché racconta la sua storia, vera, piena di difficoltà, ma bellissima.

Da un po' di tempo si è trasferito in Grecia, lavorando come volontario nell'hotspot di Samos, l'isola che dal 2015 è divenuta punto di riferimento per migliaia di persone dirette verso l'Europa. Anche questa esperienza l'ha toccato profondamente, tanto che ha deciso di restare e di iniziare a lavorare per conto suo, lontano dalle grandi organizzazioni che nonostante ciò che si pensa non sempre riescono ad aiutare nel concreto le persone; ha fondato così l'onlus Still I rise (Andate a leggere!!! https://www.stillirisengo.org/?lang=it.

Per conoscere meglio la sua vicenda vi consiglio di visitare il suo sito (www.nicologovoni.com) e le sue pagine Instagram e Facebook, oltre che ovviamente di comprare e leggere i suoi libri, grazie ai quali lo aiuterete nelle sue missioni.

Se fosse tuo figlio è il suo ultimo libro, pubblicato da Rizzoli, nel quale racconta la sua attività a Samos (documentata molto bene da video su Facebook). Cuore del libro è l'incontro con alcuni ragazzi per i quali Nicolò si è speso moltissimo, insegnando e successivamente costruendo una vera e propria scuola.

Devo dirvelo, è un libro che mi è piaciuto moltissimo: se da un lato mostra come davvero sia ancora possibile fare il bene, dall'altro è un monito di fronte al male che c'è nel nostro mondo. Mi sono sentito rivolta questa domanda: in questo mondo, nella nostra Europa, nella quale ci sono bambini che non possono nemmeno andare a scuola, tu che ruolo vuoi avere? Che uomo vuoi essere?

Penso che tutti, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa. Qualcosa in più a favore del bene.

Con l'acquisto di questo libro aiuterete Nicolò e la sua onlus a costruire un'altra scuola in Turchia, dove migliaia di persone sono bloccate nei campi profughi! Lo trovate qui: https://amzn.to/2JLpu29 !

UN RAGAZZO NORMALE - LORENZO MARONE

Appena tornato a casa dall'orale ho cercato il primo libro da leggere nelle "vacanze più lunghe della mia vita" e quasi per caso la scelta è caduta su questo libro.

Avevo bisogno di un romanzo, un libro poco impegnativo... mi sono trovato davanti un vero capolavoro! Leggero, perché narrato da un ragazzo di 12 anni, Mimì, e allo stesso tempo forte, perché fa riflettere, Un ragazzo normale mi è piaciuto davvero tanto!

Risultati immagini per un ragazzo normale copertina

Protagonista del libro è appunto Mimì, un ragazzino di Napoli che vive con la sua famiglia in una casa molto piccola. Passa le sue giornate con il compagno di avventure Sasà, leggendo moltissimo e sognando i supereroi. La sua vita viene illuminata quando conosce Viola, ragazza molto più ricca di lui della quale si innamora.
Risultati immagini per giancarlo sianiIl personaggio che aiuterà Mimì è davvero esistito, si chiamava Giancarlo Siani ed era un giornalista de Il Mattino. Fu un giornalista "scomodo", perché faceva conoscere a tutti i napoletani gli intrighi della camorra. Per questo il 23 settembre del 1985 venne crudelmente ucciso.

Nel romanzo di Lorenzo Marone lui è un supereroe agli occhi di Mimì, nella vita vera lo è stato agli occhi di tutti. O forse no, semplicemente ha fatto il suo dovere, rimanendo umilmente Un ragazzo normale.

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IL CORO FEMMINILE DI CHILBURY - JENNIFER RYAN

“Ci hanno detto così tante volte che le donne sono incapaci di fare qualunque cosa, che forse anche noi abbiamo cominciato a crederci. (...) La guerra ha mescolato le carte. Perché non potrebbe cambiare anche il coro?"
Inghilterra, 1940. La Seconda Guerra Mondiale è iniziata e a Chilbury, piccola cittadina nel Kent (inventata) tutti gli uomini partono per il fronte. 

A causa di questo il vicario del paese decide di chiudere il coro, che senza uomini non ha più ragione di esistere. Le donne del paese non ci stanno.

"Scusa Davide, ma tra tutte le preoccupazioni per la guerra questi pensano a uno stupido coro?"
Una domanda che mi sono posto anch'io. Ebbene si, in mezzo alla guerra le donne di Chilbury ottengono di poter cantare, creando così il Coro femminile di Chilbury. In mezzo a tutte le vicende che si susseguono in questo romanzo, come morti al fronte, bombardamenti, amori distrutti... il coro risulta essere una forza aggiunta per le abitanti di Chilbury, che proprio grazie la coro creano una maggiore unità contro gli orrori della guerra.

Immagine correlataLo stile del romanzo, che supera le 400 pagine, è perfetto. La narrazione avviene tramite pagine di diario o lettere scritte dalle protagoniste stesse. Così facendo il lettore può capire il punto di vista di tutti i personaggi, i modi diversi con cui reagiscono a uno stesso evento e non si annoia!

Molto interessante la componente del paese, nel quale si verificano le solite dinamiche tipiche dei piccoli paesi (critiche alle spalle, litigi, rivalità...). 

Un romanzo unico nel suo genere che tocca tantissimi temi, primo fra tutti il ruolo delle donne, soprattutto durante la guerra. Da questo segue una riflessione sul ruolo delle donne nella società di oggi; poi ancora guerra, elaborazioni del lutto, amori non corrisposti, drammi personali e comuni, conversioni dei personaggi... davvero un libro ricco, da leggere anche due volte!

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Questi sono i libri che intanto mi hanno tenuto compagnia! Ci vediamo presto, anche con altre sorprese, sul mio canale Instagram
Buone letture!!!

mercoledì 3 luglio 2019

"I'M SEARCHING FOR MY DAILY FOOD" #incontrichecambiano

Rieccoci amici del blog! 

Questa sera vi voglio proporre un piccolo racconto che ho scritto l'11 luglio 2017, ormai due anni fa, dopo aver avuto un incontro davvero inaspettato! Come ogni anno in questo periodo sto vivendo l'esperienza del CRE (Centro Ricreativo Estivo), che in molte diocesi italiane è la proposta estiva rivolta ai giovani e ai piccoli. Due anni fa narravo su Instagram questo stranissimo incontro che ancora porto nel cuore... vi confesso che rileggerlo oggi mi emoziona! 
Vi lascio il testo, senza modifiche nè aggiunte... buona lettura!

Incontri inaspettati, ma proprio tanto. Il CRE anche oggi è finito, giornata piena e soprattutto stancante a causa dei bambini che corrono ovunque e io come un disperato che provo a corrergli dietro. Risultato? Non ho più voce. Dunque voglio solo andare a casa, ma domani c'è la gita... devo prima procurarmi le cibarie necessarie! Corro di corsa al Carrefour, scendo dalla bici (sto per legarla) ed ecco che un giovane ragazzo africano si avvicina e si siede accanto alla mia bici. Sembra uno di quei tanti giovani che durante l'anno vedo andare in università... ma lui è diverso. Lo ammetto, inizio a preoccuparmi. Il primo pensiero è stato: "Ora vado e questo mi fotte la bici". Mentre penso ciò lui accenna: "Any problem?" "Cosa fai qui?" rispondo. "Io no capisco". Allora ripeto la domanda, in inglese. La risposta mi arriva come una freccia che fa male. "I'm searching for my daily food" .Sono confuso. Non mi aspettavo sicuramente una risposta del genere. O forse il suo "pane quotidiano" è la mia bici? 
Dentro di me nascono due pensieri contrastanti, e il risultato sono io che mi dirigo verso l'entrata voltandomi a guardare il sospettato. Sta seduto, è tranquillo. Io un po' meno. Corro (letteralmente) dentro il negozio, inizio a prendere ciò che mi serve, cercando di non dimenticare nulla. Inizio a innervosirmi alla fila per il bancone, sono agitato e gli altri clienti lo vedono. Anche i dipendenti si accorgono della mia agitazione: io mi faccio servire e intanto corro per le corsie per finire prima. Faccio una spesa velocissima, ma prendo più di quello che mi serve, come del pane, del formaggio e una bottiglia d'acqua.
Alla coda per la cassa mi accorgo che la cassiera non ha monete: deve farsi cambiare il 50 dalla collega, che ovviamente fa con calma. La rabbia sale... "Muovetevi cazzo!" è quello che penso... Alla fine pago con il bancomat per evitare resto, corro fuori... Trovo la mia bici, ma soprattutto lui è ancora lì, seduto.
"Are you hungry?" "Yes" "I bought something for you" "Thanks". Gli do ciò che ho preso per lui, gli chiedo il nome e il paese. "John, from Nigeria". Mi fa notare che parlo bene inglese... strano, è il primo.
Sento che il suo accento inglese è profondamente diverso da quello "originale", e questo mi aiuta un po', mi è più familiare. Ancora qualche parola, qualche sguardo, qualche sorriso... "How do you live?" Sono curioso... è qua neanche da un anno ed è solo. Dice che ha amici che gli danno soldi e ospitalità, è fortunato. Non è costretto a rubare per vivere. Poi lo saluto, ho tante cose da fare e sono stanchissimo, ma non me ne accorgo più. Anche perché sono appena arrivato a casa e non ho ancora toccato la doccia. Volevo condividere questo incontro stupendo. Spero di rivederti, caro John, e magari davanti a me in fila alla cassa. 

Nonostante la giornata piena di incontri, sorrisi, gioie... mi sembra di essere fermo nel tempo, perché un incontro del genere ti cambia, ti tocca. La domanda è spontanea: come si fa a restare indifferenti? Proprio non me lo spiego... Good luck John, buona vita.

giovedì 27 giugno 2019

I LIBRI PERFETTI PER L'ESTATE!

Buongiorno amici lettori!
Ebbene sì, finalmente anche per me è estate! Ieri ho terminato gli esami di Maturità con le famose tre buste e dunque diamo il via a un'estate piena zeppa di libri!

Durante quest'anno scolastico, grazie anche al Bonus 18APP, mi sono letteralmente riempito gli armadi di libri pur non avendo il tempo materiale per leggerli! Ora dunque è giunta l'ora di togliere la polvere dalla copertina e immergersi nel mare stupendo della lettura! Pronti??? VIA!

GLI SQUALI - GIACOMO MAZZARIOL 

Semplicemente il libro perfetto per l'estate! Io purtroppo non ho resistito e subito dopo averlo comprato l'ho letto a dicembre, sognando quell'estate dopo la maturità che i protagonisti di questo libro si apprestano a vivere. 
Portatevelo sotto l'ombrellone e godetevi la storia di Max, diciannovenne, che dovrà scegliere se passare "l'estate più lunga della vita" in vacanza con gli amici di sempre oppure lavorando con una grande azienda, offerta che capita una sola volta nella vita. (Acquistatelo qui!)


IL SIGNORE DELLE MOSCHE - WILLIAM GOLDING

Lettura nuova anche per me, che già mi intriga molto! Con questo libro Golding ci porta su un'isola deserta a seguito di un conflitto mondiale: un gruppo di ragazzi si trova a dover ricostruire una società che non c'è più, affrontando problemi esterni e interni. In questa situazione border line troveranno spazio gli aspetti più selvaggi della natura umana. 
Questo romanzo è una distopia (utopia negativa) che mi ricorda i libri "Strada" di Cormac McCarthy e "Cecità" del premio Nobel Saramago. Sotto con la lettura! (Lo trovate qui).


DELITTO E CASTIGO - FEDOR DOSTOEVSKIJ

Ebbene si, anche questo è un libro che ho da molto ma che non ho ancora letto! Dostoevskij mi intriga molto, sicuramente molti di voi avranno già letto qualcosa del grande autore russo! Questo libro non ha bisogno di recensioni, solamente vi dico che se come me non l'avete ancora letto dovete assolutamente acquistarlo qui


LISIDE - PLATONE 

Non poteva mancare nella nostra lista un libro riflessivo! Approfitto del fatto che Bompiani mi abbia mandato questo testo di cui ho già letto qualche pagina per proporlo anche a voi! In estate la maggior parte del tempo lo si passa con gli amici... con questo dialogo Platone ci porta con sé in una riflessione proprio sull'amicizia! Perché si sa che i grandi del passato non sbagliano mai! Eccolo qui!


IN MARE NON ESISTONO TAXI - ROBERTO SAVIANO

Finora abbiamo tre romanzi, un libro filosofico... manca una riflessione sull'attualità! Non posso non consigliarvi questo testo di Saviano che si dimostra ora più che mai urgente. Non vi propongo questo testo per convincervi che ciò che dice Saviano sia vero, ma perché ognuno deve conoscere le cose come stanno veramente per poi farsi un'idea! 
Perciò se pensate di aver bisogno di una guida che vi porti a riflettere su ciò che sta succedendo attorno a noi... andate qui!

Con questi consigli vi auguro una buonissima e rilassante estate in compagnia dei libri!
Se avete libri da suggerirmi non esitate a scrivermi!
Buona estate!!!






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